Marianna Elmo, le sorelle Coroneo, Tigiù, Marianna Candidi Dionigi, Beatrice Ancillotti Coretti, Plautilla Nelli, Edina Altara, Rosalia Novelli, Valeria Vecchia, Pina Calì, Dorothea Tanning: nomi che con gli altri sono diventati famigliari e anche cari, artiste in pittura o nelle arti applicate, cui il tempo non ha dato la fama e la gloria di Tamara de Lempicka e Frida Kahlo, diventate icona della creatività femminile compiuta e riconosciuta, ma le cui invenzioni mostrano tutta la pazienza e la tensione di chi non può sbagliare, di chi trasferisce nel cielo dell'arte la dote di mani allenate, nell'anonimato, a tessere ricami, a inanellare pietre, con esiti perfetti. Poi la tentazione di uscire, di farsi riconoscere, di testimoniare non solo l'esecuzione ma anche l'invenzione hanno portato alcune di loro a uscire allo scoperto e poi, in molti casi, rifluire nell'ombra.
